Alitalia, entro Natale accordo con AirFrance-Klm al 20%
di Gianni Dragoni
7 dicembre 2008
Tre nuovi ingressi nelle ultime ore, Antonio Angelucci, Edoarda Crociani, Achille D'Avanzo e altrettante defezioni: quella pesante di Gianluigi Aponte, che fa venir meno l'apporto previsto di 100 milioni, quella ampiamente annunciata del fondo Clessidra (50 milioni), infine il ritiro silenzioso di Marco Fossati (10 milioni).
Il libro soci della Cai, la cordata italiana voluta da Silvio Berlusconi e organizzata da Intesa Sanpaolo, sembra completato: in totale 22 azionisti, di cui 13 rimasti tra i fondatori di quest'estate e sei annunciati il 28 ottobre, salvo qualche piccolo assestamento prima del 12 dicembre, la data entro cui ognuno dovrà versare la prima tranche dell'aumento di capitale, poco più della metà: quasi 600 milioni complessivi sui 1.100 deliberati dall'ultima assemblea.
Non era presente alla cena del premier il presidente di confindustria Emma Marcegaglia, per impegni. Il gruppo Marcegaglia di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) dovrebbe versare dieci milioni. Tuttavia nelle scorse settimane lcuni dubbi sulla sua futura partecipazione sono stati sollevati.
Oggi la società presieduta da Roberto Colaninno ha solo 160mila euro di capitale. Venerdì prossimo la Cai dovrà avere un capitale versato di circa 600 milioni, per far fronte ai primi pagamenti al commissario Augusto Fantozzi con l'atto di cessione, alle disponibilità per tre mesi da mostrare all'Enac per avere la licenza di volo, all'acquisto di Air One.
Quest'ultima operazione ritarda per il serrato negoziato sul prezzo, che sarà inferiore ai 300 milioni iniziali chiesti da Toto con il sostegno di Intesa Sanpaolo. L'imprenditore dovrebbe reinvestire 60 milioni nella Cai. A Villa Madama non c'era il patron del gruppo, Carlo Toto, ma il figlio Alfonso. Il quale ha salutato i commensali a fine cena dicendo che sarebbero andati a firmare il contratto di vendita dell'aviolinea privata alla Cai. Ma fino a ieri sera la chiusura dell'operazione non era stata annunciata.
La prossima tappa prevede il perfezionamento degli accordi con Air France-Klm, il partner preferito a Lufthansa – nonostante le ripetute indicazioni di segno opposto di Berlusconi – per il suo approccio morbido alla gestione della «nuova Alitalia», senza pretese di assumere subito il comando. Assistiti da Francesco Mengozzi, il quale nel trasloco dalla Lehman Brothers ha portato in dote a Nomura il prestigioso mandato avuto da Jean-Cyril Spinetta, i francesi giocano la carta dell'autorevolezza e non dell'autorità. Hanno già un peso tale nella gestione industriale del traffico tra Italia e Francia e nell'alimentazione dei loro voli intercontinentali da Parigi Charles De Gaulle, che non hanno bisogno di una partecipazione di controllo per esercitare un'influenza decisiva.
Alla cena Berlusconi ha detto di aver respinto l'offerta di marzo di Air France perché l'Italia sarebbe stata penalizzata nel turismo e non avrebbe più avuto voli diretti con l'Estremo Oriente. Il premier ha sempre tenuto il microfono. Oltre a lui hanno fatto un breve intervento solo l'a.d. di Intesa, Corrado Passera e Colaninno.
In settimana l'a.d. della Cai, Rocco Sabelli, incontrerà a Milano Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon. L'annuncio dell'alleanza, con l'ingresso dei francesi almeno al 20% nella Cai per 200 milioni, è previsto prima di Natale. Diversi soci Cai si sentono rassicurati dalla presenza di un gruppo esperto nel mestiere come Air France per far volare gli aeroplani.
Nel libro soci avranno il ruolo guida Intesa Sanpaolo, Immsi (Colaninno) e Atlantia (Benetton), con 100 milioni ciascuno. Quindi i gruppi Riva, Ligresti, Equinox, Toto dovrebbero mettere circa 60 milioni, come la «new entry» Angelucci. Gli altri soci fondatori sono i fratelli Fratini, Maccagnani, Acqua Marcia, Gavio, Pirelli e Marcegaglia. I sei annunciati il 28 ottobre sono Ninni Carbonelli D'Angelo (35 milioni), Maurizio Traglio (15 milioni), Giuseppe Fontana, Vincenzo Manes, Antonio Orsero, il fondo Atlantis. Infine Angelucci, Vitrociset di Edoarda Crociani (30 milioni) e l'immobiliarista napoletano Achille D'Avanzo con la Solido Spa.