Ricevuto via mail, copio e incollo HTML IL TEMA DEL GIORNO Il manifesto del buon immigrato
Preg.mo Direttore, mi permetto di inviarle la seguente e-mail che gira su molti blogitaliani. La ritengo molto interessante. È una dichiarazione dell'ex ministro del Tesoro australiano Peter Costello. Eccola.
«Non sono contrario all'immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia. Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro Paese o, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire. Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere. Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo Paese. Noi parliamo l'inglese, non il libanese, l'arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua! La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione, su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole. Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un'altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi. Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte. Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro Paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro. Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo. Questo è il nostro Paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere, vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene. Se non siete felici qui, allora andatevene. Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro Paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il Paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro Paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo Paese, allora tornate al paese da cui siete partiti! Questo è il dovere di ogni nazione. Questo è il dovere di ogni immigrante». Emilio Leva - e-mail
Commento del Direttore: Ho visto anch'io che i blog sono impazziti per questa dichiarazione di principio. Magari il signor Costello riscopre i suoi avi italiani e si batte per l'identità culturale di questo Paese. Il suo manifesto ci farebbe motto comodo. E ora provate a dire che il vicepresidente del Partito liberale australiano è solo il solito fascista. Il Giornale, lunedì 5 maggio 2008 E intanto proseguono gli episodi edificanti HTML Napoli, rivolta contro i nomadi che ospitarono la ragazza sorpresa a rubare una bimba Minacce, sassi, ceffoni, un furgone bruciato. Le associazioni: "E' una caccia alle streghe" Vendetta dopo il tentato sequestro Molotov e spranghe contro i rom Assaltati il campo di Ponticelli e quello di via Argine, al quale è stato appiccato il fuoco Il Gip convalida le accuse e decide che la minorenne sia trasferita nel carcere minorile L'articolo interoDa notare che non una volta, né sui giornali, né in TV o alla radio, è stato usato il termine "razzismo" o "xenofobia" in relazione ai fatti di Napoli immaginate se la stessa identica cosa fosse successa in Veneto o in Lombardia... i soliti pennivendoli doppiopesisti...
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