i giornalisti, i soliti eroi dell'opinione pubblica, che davano a notizia fresca una 50ina di feriti a fronte dei 23 effettivi nessuno grave, non fisicamente, oggi esordiscono con "tragedia a milano, si piange ancora".
ma mi sono resa conto ieri sera che è solo un linguaggio retorico.
mio fratello era nei pressi del palazzo esploso in via lomellina, lo ha visto e soprattutto ha sentito tutto. ci ha chiamato tutto tremante un minuto dopo l'accaduto prima che lo dicessero alla tv.
io e mia mamma siamo andati a cercarlo, perchè lui era scioccato e volevamo fargli un po' di compagnia, ma è risuscito a raggiungere la sua auto posteggiata e a partirre per casa sua prima che lo trovassimo.
per strada, la gente faceva finta di niente. camminando, parlando al telefonino, prendendo l'autobus, nessuno sembrava aver sentito niente se non una volta arrivati nella via del fatto. una coppia di ragazzi addirittura era divertita a dire che : è scoppiato un palazzo! uno lo ho aiutato a venire fuori io.
e altri andavano a vedere, ammetto che la curiosità morbosa l'avevo anche io ma ci siamo fermati all'inzio della fila di ambulanze che occupavano tutti e due i km della via, per non intralciare la gente che era lì per aiutare. sembrava una cosa di normale routine. cose che succedono.
chi si è dispiaciuto? perchè i giornali parlano di orrore quando le persone (e pure io, che sto facendo ora?) lo trovano addirittura un diversivo da raccontare ?
tutti camminavano, telefonavano, parlavano, disinteressati, contenti quasi, solo una signora era inorridita e ci disse: meglio non guardare, io stavo passando e son venuta via subito, c'è fumo dappertutto, crolla tutto, non andate.
per una volta avrei preferito che quella dei giornalisti fosse la verità.