che succede ai giovani di oggi?

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Cricetina
view post Posted on 2/2/2007, 17:57




Cosa succede ai giovani di oggi? Ultimamente si sente sempre più spesso parlare di comportamenti violenti e bullismo tra giovani adolescenziali.
c'è chi pensa che le cause siano da ricercare nella famiglia.. la scuola.. La televisione.. internet.. la società in generale...

quali potrebbero essere le cause e che si può fare adesso?
 
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view post Posted on 2/2/2007, 18:12
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Secondo me , certe cose ci sono sempre state , è che oggi con internet veniamo a conoscenza di molti episodi che prima sarebbero stati ignorati.
Certamente però la televisione, una vera fogna, e la cultura edonistica al cui confronto quella degli anni 80 era un capolavoro di raffinatezza, non aiuta la situazione.
Del resto cosa si può fare? Controllo ferreo? Al potere va benissimo che i giovani trovino normale comportarsi in modo animalesco , cosi da poterli meglio controllare .
 
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view post Posted on 2/2/2007, 18:24
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Problema di gap generazionale. Gli adolescenti di oggi non sono stati educati ai valori del rispetto e della civile convivenza, come invece è capitato a noialtri.

Ogni X generation che si rispetti (si fa per dire..) è figlia degli errori della precedente; al giorno d'oggi, a fronte dell'incremento esponenziale di tecnologie e strumenti di comunicazione globalizzati, che finiscono in mano a bambini di 10 anni come niente fosse, i genitori tendono a delegare ad altri soggetti - tipo la scuola: errore gravissimo - l'educazione dei figli.

Lassismo e mancanza di rigidità (nelle giuste dosi, sia chiaro), intorno ai temi dell'etica comportamentale, producono danni magari non rimediabili. L'aggressività e la sfrontatezza di molti ragazzi non nascono dal nulla, ma da un vuoto educativo e morale. I genitori devono tornare a fare i genitori, smettendo i panni degli amici troppo cresciuti abituati a darla sempra vinta a scugnizzi viziati.
 
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Cricetina
view post Posted on 2/2/2007, 18:46




Si, sono d'accordo.
Che tristezza, come sarà il futuro se sono proprio loro (i giovani) il nostro futuro? Televisione, reality e telefonini, questo è il loro mondo, questa la loro cultura, ragazzini che non sono ingrado di sfogliare un giornale, di leggere un libro, non sentono la voglia e la necessità di crescere, non fisicamente ma culturalmente, sembrano disinteressati verso tutto e tutti.
 
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view post Posted on 2/2/2007, 20:26
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In realtà è l'edonismo a distruggerli, anche se non se ne rendono conto. Edonismo come regola di vita. Edonismo indotto forse dai mass media e dal prepotere della pubblicità, o degli ipermercati.
 
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view post Posted on 8/2/2007, 00:57
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Dal Corsera on line di mercoledì 7 febbraio: giovani-bene (o comunque frequentatori di locali amati dal jet-set) in azione...
:(

Le risse dei ragazzi-bene: «E’ bello fare a botte»
Milano, due casi in pochi giorni: minorenni feriti e fermati

MILANO— Sono i bad boys in divisa: giacca blu e camicia bianca. Età 16, 17 e 18 anni. Sabato erano ai «Magazzini Generali» e nel parcheggio della discoteca hanno scatenato una rissa a pugni e calci, con insulti ai poliziotti. Tredici gli arrestati: figli di professionisti e scarcerati, in attesa del processo a primavera. L’altra notte, i bad boys—una buona parte di loro— si sono concessi il bis: al «Luminal», altro locale à la page. Festa dei diciott’anni. È bastato un pacchetto di sigarette gettato in strada. «Non devi buttare le cose quando passo io». Una testata. Schiaffi. In quaranta sono partiti all’inseguimento dei due «provocatori ». Alle 2, in viale Monte Grappa, nel quartiere dei locali alla moda, dopo una festa con tra i partecipanti anche personaggi dello spettacolo, figli di esponenti politici e noti dee-jay, ecco motociclette sbattute per terra, cestini dei rifiuti divelti. E una scazzottata generale. Sedata, a fatica, dalla polizia locale, con un coraggioso agente che s’è buttato nel mezzo, finendo contuso. Sei pattuglie. Più una dei carabinieri. «Via, c’è madama». Dei ragazzini, uno non ce l’ha fatta. Gli altri scappavano. Ha alzato le mani: «Non ho fatto niente ». Due i denunciati, altrettanti i feriti.

LE RISSE — C’è una nuova mania tra i minorenni milanesi: la festa con rissa annessa. Una movida della testata in itinere. I bad boys non hanno modelli come «Fight Club», il film dove ci si massacrava di botte. Ma sanno con precisione cosa fare e dove andare. Esempio: per oggi pomeriggio, hanno un’altra bellicosa ideuzza. Presentarsi davanti all’Istituto San Carlo, scuola privata, frequentata dagli odiati «fighetti ». Ma anche loro sono «fighetti», figli di professionisti, insomma la famosa Milano-bene. In gran parte, frequentano l’istituto privato De Amicis. «Lo facciamo perché è divertente, perché sei pieno d’alcol, perché è bello fare a botte» spiega eccitato Marchino, 17 anni. La scorsa notte, Marchino era al «Luminal» con la fidanzata. Solo che «stavolta non c’entro».

La stessa risposta resa ai vigili dagli altri 40. Forse, c’è da credergli, a Marchino: se nega le botte di viale Monte Grappa, rivendica con orgoglio la maxi-rissa dei Magazzini Generali: «Quella l’ho fatta scoppiare io e voi giornalisti scrivete un mucchio di cazzate». Gli piace raccontare, a Marchino. «Ero fuori dal locale con la mia ragazza e un amico. È arrivato uno, più grande. Le ha detto qualcosa. Sono andato lì e gli ho dato una testata. Sono arrivati i buttafuori. Ci hanno diviso ». I body guard muscolosi hanno chiesto chi fosse stato a iniziare. «Ho risposto che era colpa dell’altro. Sono entrato nel locale. L’altro mi ha aspettato fuori. Sono usciti prima i suoi amici e lui se l’è presa con loro perché lo avevano lasciato solo. Si sono menati ».

IL «NEMICO» — Cambio di scena. Dai Magazzini Generali al Luminal. «Le prendi e le dai — filosofeggia Marchino —. È così. Conoscevamo i due che sono stati presi a botte. Erano alla festa con noi. Ma sono stati loro a provocare, i fighetti, quelli con la puzza sotto il naso». Eccolo il nemico: «Sono i più grandi, quelli tra i 22 e 23 anni, che fanno i brillantoni, che sono figli di papà. Quelli che non si fanno i fatti loro. Quelli che vengono davanti a scuola a fare i ganassa». Quale scuola? «In molti stiamo al De Amicis». Istituto nel cuore della città. Generazioni di studenti. Quelli di oggi se le danno. «Il motivo? Mah. Ci si diverte. Siam zeppi d’alcol. E sai una cosa? Basta che uno ti guardi storto. Non capisci più niente, scoppia il casino». Paura o solo adrenalina? «Certo che hai paura. Quando sei 40 contro 40 non sai mai cosa può succedere. Ma non puoi tirarti indietro». Perché bisogna guardare sempre avanti: «Oggi abbiamo l’appuntamento davanti al San Carlo». Due ammucchiate di boxe dilettantistica in tre giorni. Che cosa succede? Il Comune pensa a un piano speciale. Il vicesindaco Riccardo De Corato: «Reprimeremo le violenze. Ma non può essere l’unica strada. C’è una escalation di violenze. Dobbiamo coinvolgere scuola e famiglie». Già: le famiglie. «Mi domando: dov’erano mamma e papà di questi giovani? Sapevano che i figli erano fuori?». Fuori casa. Fuori dalla discoteca. Fuori controllo.

Andrea Galli
Maurizio Giannattasio
07 febbraio 2007

 
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eufortyn
view post Posted on 8/2/2007, 02:48




io sono d'accordo con l'opinione che queste cose ci siano sempre state.

negli anni 50 c'erano i giovani "cou cuteddu"
nei '60 '70 erano tutti drogati
negli anni '80 tutti ladri di gomme.

quello che preoccupa la sociologia, a sentire la tv, è che l'età del teppismo è diventata più precoce.
se prima i ragazzi aspettavano di avere almeno 17 anni per fare i duri, oggi l'età si è spostata a 13 anni?
perchè? forse un eccesso di stimoli mediatici spinge i bambini a voler diventare grandi subito?
sembrerebbe di no visto che le statistiche riportano un grande ritardo nella capacità di emancipazione giovanile.
se negli anni 40 i ragazzi andavano a lovorare a 15 anni e a 18 si sposavano, oggi si resta ragazzini fino in media a 26 anni.
come mai questa incongruenza?
il benessere, è ormai assodato, porta a sedersi sugli allori, una società benestante come la nostra non ha bisogno che i ragazzi si maturino presto, e questo spiega il perchè dell'allungamento dell' adolescienza e dell'età giovanile.
ma la precocità dei bambini ad adottare atteggiamenti forti, di cui quasi sempre non comprendo il significato, il senso culturale (il bambino che disegna una svastica per esempio ignora tutta la storia che ci è dietro e non gli attribuisce nessun valore sentimentale) non ha trovato ancora analisi accreditata.
sembra che l'identikit del bambino bulletto sia quella dello sbandato, del ragazzino di strada, figlio di separati, entrambi i genitori che lavorano, nessun controllo da parte del genitore affidatario, e lui fa quello che vuole. come se si fosse tornati a una situazione '800esca dove le donne, spesso vedove di battaglie, lavorando di lavanderia e di campi, lasciavano che i bambini andassero bighelloni per il paese.
ma allora è il solito ritornello? tutta colpa della famiglia, dei genitori assenti? (e i genitori risponderanno: ma fare i genitori nonè facile, non tutti nascono con l'istinto genitoriale.)

 
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view post Posted on 8/2/2007, 06:28
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Gli passerà quando realizzeranno di aver ottenuto danni permanenti..ancora si sentono indistruttubili
 
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view post Posted on 8/2/2007, 13:17
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Anch'io ho un paio di genitori. Né l'uno né l'altra, senza essere oppressivi né lassisti, mi hanno mai insegnato che provocare e fare a botte fosse un valore fondante della società civile...

Inutile girarci intorni: certi "istiniti" ferini non possono essere la causa scatenante di questi episodi di follia e violenza pura. A monte c'è l'assenza totale dei genitori dal percorso educativo dei pargoli, o quanto meno un'improbabile delega in materia alla scuola (peggio che andar di notte).
 
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8 replies since 2/2/2007, 17:57   1637 views
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