COMBATTIMENTI TRA GALLI
Per la prima volta in Italia, sequestrati 64 animali destinati al gioco mortale e denunciata la levatrice per maltrattamenti
Scoperto allevamento di galli da combattimento nel centro di Roma
I carabinieri sospettano che dietro la comunità filippina ci possa essere anche la malavita locale, che vorrebbe estendere il mercato dei combattimenti clandestini che ora si fanno con i cani
Per la prima volta nel nostro paese i carabinieri hanno sequestrato 64 galli da combattimento e 29 galline, che venivano allevati clandestinamente nel cuore di una zona residenziale di Roma. A fare insospettire i militari, tre mesi fa, i continui rumori che provenivano da alcune baracche. Le indagini hanno rivelato che, in via Castelnuovo di Porto, dove abita una piccola comunità di filippini, erano nascosti i 64 galli di razza Bantam, di indole aggressiva e origine sudorientale, arrivati in Italia per alimentare uno dei divertimenti preferiti dai filippini: le scommesse sui combattimenti.
Gli animali erano rinchiusi in una vecchia cascina, dove le gabbie dei galli, delle galline (usate solo per la riproduzione) e dei 28 pulcini si trovavano accanto a una delle stanze da letto dove dormono gli 11 figli di Norma, una donna di 43 anni considerata il boss della comunità asiatica della zona. Un’altra stanza era allestita come ring per addestrare gli agguerriti volatili prima che arrivassero nelle vere arene, che i carabinieri sospettano siano fuori Roma.
La fine di ogni combattimento è segnata esclusivamente dalla morte dell’animale che soccombe. Per inasprirne la bellicosità, i galli venivano legati a terra con delle corde. E, in una valigetta di pelle verde, appoggiati sul velluto rosso c’erano 18 uncini affilati come rasoi da mettere alle zampe, altrettanti rostri da infilare nel becco, 20 gomitoli di filo colorato e strisce di tessuto per abbellire e identificare i combattenti. Trovati anche alcuni cilindretti di legno, che servono per difendere alcune parti del corpo dell'animale, così da permettere una maggiore durata della gara, e una bottiglietta di “multivitamin”, "tavolette per galli da combattimento", come specificato in una scritta.
"Abbiamo capito che lo scopo dell'allevamento - ha spiegato il comandante della compagnia Trionfale, il capitano Giovanni Serra - non era innocuo quando abbiamo notato l'aggressività dei galli e la sproporzione tra i maschi, il 70 per cento, e le femmine, il 30 per cento. E' noto inoltre che i filippini adorano questo tipo di combattimento di cui in Italia non si avevano notizie precise perché forse si tratta di un fenomeno ancora circoscritto alle comunità di extracomunitari". I carabinieri sospettano che dietro la comunità filippina ci possa essere anche la malavita locale, pronta ad estendere ai galli il mercato dei combattimenti clandestini, che fino ad ora si fanno con i cani.
"E' il primo sequestro del genere in Italia - ha spiegato il presidente dell'Ente nazionale protezione animali, Paolo Manzi, che ora curerà il trasferimento degli animali in un luogo protetto - e mai si poteva pensare che si trovassero in una zona così abitata, a due passi da una stazione dei carabinieri. I galli di questa razza sono molto pregiati, possono costare anche 2.500 euro e il loro valore aumenta con il numero delle vittorie visto che l'unico modo per sopravvivere è vincere una gara".
(Pubblicato il 21 gennaio 2003)
link al testo originale.E' in piena Roma, a due passi dalla Farnesina, sede del ministero degli Esteri, che i Carabinieri scoprono un allevamento clandestino di galli da combattimento. Sessantaquattro esemplari di razza bantam, una razza molto aggressiva di origine orientale, portata in Italia per alimentare il divertimento tradizionale della comunità filippina della capitale. La lotta tra galli e' una pratica particolarmente cruenta. Alle zampe degli animali vengono infatti applicati degli uncini affilati come rasoi e dei rostri vengono infilati nel becco. Nel materiale rinvenuto dagli investigatori, anche una bottiglietta di sostanza dopante.
L'operazione dei Carabinieri ha sollevato un velo su un fenomeno che in passato era limitato a pochi episodi. Risale al 1999 la scoperta da parte della Polizia di un'arena in cui era in corso un combattimento, alla periferia di Mantova. Un altro episodio e' datato febbraio 2002, quando nel ragusano 15 giovani avevano organizzato una specie di corrida tra galli
COSA DICE LA LEGGE
Lo scorso 15 gennaio la Camera dei Deputati ha approvato, con il voto favorevole di tutti i partiti, la nuova legge che punisce il maltrattamento, l'abbandono e i combattimenti di animali, oltre che l'utilizzo di cani e gatti per pelli e pellicce.
Il testo di legge, particolarmente severo, deve ora passare all'esame del Senato. Questi i punti principali della nuova normativa. Il maltrattamento viene punito con la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 2.500 a 10.000 euro; viene introdotto il delitto di impiego di animali in combattimenti clandestini, punito con la reclusione da 2 a 4 anni e la multa da 25.000 a 100.000 euro; la fattispecie e' aggravata e la pena aumentata fino a un terzo se al combattimento assistono persone armate o se viene documentato con foto o filmati.
Vengono anche punite le scommesse clandestine con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e multe da 5.000 a 25.000 euro; l'abbandono di animali viene punito con l'arresto fino a un anno o con un'ammenda da 1.000 a 10.000 euro; l'utilizzo di pelli o pellicce di cani e gatti e' punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno e la multa da 25.000 a 100.000 euro.
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