| La Cina userà lo yuan (e non il dollaro) per gli scambi con i Paesi vicini
26 dicembre 2008
La Cina presto consentirà alcuni scambi con i Paesi vicini con la sua moneta, lo yuan. Il progetto pilota è stato annunciato in un pacchetto di misure volte ad aiutare gli esportatori colpiti dal rallentamento globale. Questo vuol dire, in pratica, che se i due soggetti di una transazione hanno yuan disponibile, non hanno bisogno di entrare sui mercati valutari per il pagamento. La maggior parte del commercio estero della Cina avviene in dollari o, meno, in euro, lasciando gli esportatori vulnerabili alle fluttuazioni del tasso di cambio.
Lo yuan non è ancora una moneta liberamente convertibile. Ancora non è chiaro in che tempi partirà la sperimentazione. Quando succederà, lo yuan potrebbe essere utilizzato per risolvere gli scambi tra le parti orientali della Cina (Guangdong e il delta del fiume Yangtze) e il territorio di Hong Kong e Macao, e tra sud-ovest della Cina (Guangxi e Yunnan) e l'Asean, un gruppo di Paesi (Brunei, Birmania, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam).
Gli analisti hanno detto ad alcuni media cinesi che lo yuan è stato già utilizzato in alcuni Paesi del sud-est asiatico e che la Cina è ben felice di vedere tale uso prolungato. Il Governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan, secondo il South China Morning Post, ha detto che «è improbabile che il dollaro resti stabile per il prossimo anno e per quelli successivi».
Un documento rilasciato dopo una riunione del consiglio di stato cinese dice che mercoledì verranno annuciate misure volte a stimolare il consumo interno. Tra queste ci sono sovvenzioni alle famiglie rurali per l'acquisto di elettrodomestici e altri beni, e la creazione di nuovi negozi e centri di distribuzione nelle zone rurali.
L'economia cinese è cresciuta a due cifre negli ultimi anni. Nel mese di novembre i dati ufficiali hanno mostrato un calo 2,2% delle esportazioni, il primo declino da più di sette anni.
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